Auto d’epoca: come funziona?

Data
24 novembre 2023
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Non soltanto amata compagna per gli spostamenti di tutti i giorni, ma anche oggetto di culto e, perché no, forma di investimento: l’automobile può essere tutto questo. Chi ama le macchine avrà senza dubbio dato uno sguardo alle quotazioni delle auto d’epoca, restando senza parole una volta controllate le valutazioni in continua ascesa.

Ma con un’auto d’epoca come funziona la normativa? E quando un’auto diventa d’epoca? Continuate a leggere per scoprirlo!

Auto d’epoca: come funziona il riconoscimento?

Per far sì che la propria vettura venga considerata un’auto d’epoca è necessario procedere all’iscrizione ASI (Automotoclub Storico Italiano). Ci si dovrà recare presso uno dei numerosi centri presenti sul territorio e corrispondere la quota associativa annuale di 41,32 euro. 

Compiuta l’iscrizione, l’ASI rilascerà il certificato d’identità, ossia il documento che indica tutte le specifiche della vettura incluso il restauro, il certificato di rilevanza storica, fondamentale per la circolazione dei mezzi considerati di interesse storico e collezionistico, e la carta FIVA. Quest’ultima contiene la fotografia, la datazione, gli estremi identificativi, e l’annotazione di eventuali difformità riscontrate rispetto al progetto originale della vettura; la validità della carta FIVA è decennale e in caso di passaggio di proprietà del veicolo deve essere rinnovata.

Quando un’auto diventa d’epoca

Soprattutto negli ultimi anni, con la spinta green proveniente per lo più dall’Europa, si sente dire che il nostro parco auto circolante è uno dei più anziani nell’Eurozona. Se da un lato ciò significa che molti automobilisti dispongono di modelli piuttosto inquinanti, dall’altro questo dato indica come sulle nostre strade, tutti i giorni, siano presenti vetture diventate vere e proprie icone della storia dell’auto.

Innanzitutto, un’auto diventa d’epoca quando sono trascorsi almeno 30 anni dalla costruzione e immatricolazione della vettura. 

Inoltre, per poter avere tra le mani un’auto considerata d’epoca, è necessaria, come già detto, l’iscrizione del mezzo al registro ASI, o ancora presso il registro Italiano Alfa Romeo, il registro Italiano Fiat o il registro storico Lancia: compiuta questa operazione, i responsabili della tenuta dei registri rilasceranno al proprietario del mezzo il certificato di rilevanza storica.

Differenze tra auto storiche e auto d’epoca

Per comprendere la differenza tra un’auto d’epoca e un’auto storica è utile consultare il nostro Codice della Strada. L’articolo 60, infatti, definisce auto d’epoca una vettura di interesse storico e collezionistico non iscritta al PRA e in grado di circolare su strada esclusivamente in occasione di apposite manifestazioni o raduni autorizzati.

Le vetture storiche, invece, sono quelle la cui anzianità è pari a 20 anni dall’immatricolazione e possono circolare liberamente su strada a differenza delle auto d’epoca, purché posseggano i requisiti richiesti dal Codice della Strada.

Auto d’epoca: vantaggi e svantaggi

Dopo aver compreso come funziona la normativa per le auto d’epoca e capito quando un’auto diventa d’epoca, nonché l’iter burocratico da seguire per far acquisire alla propria vettura lo status di auto d’epoca, è altrettanto utile conoscere i vantaggi e gli svantaggi che comporta possedere un mezzo del genere.

I benefici che riscontrano immediatamente tutti i proprietari di auto d’epoca sono prevalentemente fiscali, poiché queste vetture godono di agevolazioni sia da un punto di vista assicurativo, con premi notevolmente ridotti rispetto alle auto contemporanee, che da un punto di vista di bollo auto. In alcuni casi, infatti, è prevista addirittura l’esenzione dal pagamento della tassa di proprietà, mentre qualora sia richiesta l’importo è sempre di rilevanza ridotta.

Un altro tra i vantaggi delle auto d’epoca è quello della rivalutazione. Superato il periodo critico – solitamente nei primi 10 o 15 anni di vita – il mercato dei collezionisti inizia a mostrare un certo interesse per le vetture d’epoca, specie se prodotte in pochi esemplari o tenute in condizioni impeccabili. Avere in garage un’auto d’epoca, quindi, può rivelarsi una vera e propria fortuna!

Tuttavia, possedere un’auto d’epoca comporta anche degli svantaggi: in primo luogo i pezzi di ricambio per vetture ultratrentennali non si troveranno così facilmente e spesso non saranno a buon mercato. Inoltre, per tutelare al meglio questo investimento, è sempre necessario poter disporre di un garage dove ricoverare l’auto d’epoca per non esporla alle intemperie.

Come valutare un’auto d’epoca

Se si vuole capire quanto vale la propria auto d’epoca si dovrà procedere a un’analisi approfondita di numerosi elementi: l’anno di produzione, la motorizzazione, l’allestimento e lo stato di conservazione sono soltanto alcuni dei requisiti che possono influenzare in positivo o in negativo il valore dell’auto d’epoca.

Ma come valutare un’auto d’epoca? Per essere certi di avere una valutazione trasparente e in linea con le quotazioni di mercato è fondamentale utilizzare il servizio messo a disposizione da Auto 500. Sarà sufficiente compilare il form con i dati richiesti, allegare le foto della propria vettura ed inviare il tutto comodamente da casa per ricevere in brevissimo tempo una valutazione affidabile.

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