Auto aziendale: come funziona?

Data
08 ottobre 2021
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Nel corso degli ultimi anni la denominazione auto aziendale è stata più volte pronunciata per indicare quella particolare tipologia di vetture acquistate in stock dalle aziende e messe a disposizione del personale per un determinato periodo di tempo.

Vediamo maggiormente nel dettaglio cos’è, quindi, l’auto aziendale e come funziona la sua assegnazione.

Auto aziendale: quando spetta 

Chi può beneficiare dell’auto aziendale? E che tipo di utilizzo può fare? Come abbiamo accennato in precedenza, con la definizione di auto aziendale si intende l’acquisto compiuto da una determinata azienda di uno stock di vetture messe a disposizione di una determinata tipologia di lavoratori per un periodo di tempo prestabilito.

In genere le auto aziendali vengono concesse come benefit alle figure dirigenziali e restano nella disponibilità dell’azienda da sei mesi a due anni. Al termine di questo periodo si provvederà al ricambio del parco auto aziendale immettendo quelle detenute in precedenza nel mercato dell’usato.

Proprio queste vetture rappresentano spesso un ottimo affare per chi è alla ricerca di un’auto di rappresentanza ad un prezzo decisamente inferiore rispetto al nuovo.

Il fringe benefit dell’auto aziendale

L’auto aziendale rappresenta un benefit concesso ai dipendenti. Quando si parla di auto aziendale spesso si utilizza il termine fringe benefit, ma non tutti sono consapevoli di cosa significhi. Con la definizione di fringe benefit si intende un compenso dato ai dipendenti di un’azienda ed elargito tramite l’offerta di servizi come, per l’appunto, la disponibilità dell’auto aziendale.

Il termine fringe benefit può essere tradotto in italiano come beneficio accessorio e rappresenta una voce addizionale alla retribuzione, esente da imposte, che viene corrisposta dall’azienda ai propri dipendenti sotto forma di bene o servizio.  

Sarà l’azienda, quindi, a decidere se e a chi assegnare questo fringe benefit. Nel caso delle auto aziendali, ad esempio, le vetture possono essere concesse alle figure dirigenziali o ai lavoratori con compiti di rappresentanza.

L’auto aziendale ad uso promiscuo

In alcuni casi è possibile utilizzare l’auto aziendale anche come vettura personale. Le varie aziende possono concedere l’auto aziendale sia per uso prettamente lavorativo che per uso promiscuo. In questo secondo caso il dipendente che godrà del benefit potrà utilizzare la vettura anche nei giorni non lavorativi per finalità strettamente personali come, ad esempio, andare in vacanza per un weekend. Ai fini fiscali, in caso di auto aziendale ad uso promiscuo, la percentuale di utilizzo personale viene calcolata in modo forfettario al 30% su una percorrenza media di circa 15.000 km all’anno. Questo calcolo è fondamentale per determinare il valore economico del fringe benefit in busta paga.

Come funziona il fringe benefit dell’auto aziendale

Dopo aver visto cos’è l’auto aziendale e come funziona, scopriamo nel dettaglio cosa prevede il beneficio di questo tipo di vettura a livello di tassazione. Il fringe benefit, come detto, può consistere in beni o servizi che il datore di lavoro stesso concede al lavoratore. Il controvalore del benefit viene calcolato e incluso nella busta paga di ogni dipendente che ne beneficia. È calcolato su base annuale ma, nonostante ciò, deve essere indicato nel cedolino e assoggettato a tassazione mensile.

L’auto aziendale è uno dei fringe benefit più diffusi nel nostro Paese. In questo caso, contributi e tasse vengono calcolati sulla base di un valore convenzionale, calcolabile utilizzando le tabelle ACI. Nello specifico si dovrà ricavare da queste tabelle il costo chilometrico riferito al tipo di vettura, moltiplicarlo per una percorrenza convenzionale di 15.000 chilometri e da questa cifra ricavare il 30% (percentuale corrispondente al valore del benefit) su cui verranno poi calcolati contributi e tasse. Così facendo si ottiene il valore convenzionale, una voce di paga neutra inserita per aumentare l’imponibile contributivo e fiscale. 

Fringe benefit: le novità 2021

A livello fiscale nell’ultimo anno sono state introdotte alcune novità per il fringe benefit: scopriamo quali.

A partire dal 1 luglio 2020 sono cambiate le normative che disciplinano le regole relative alle auto aziendali, volendo premiare la scelta di vetture aziendali a minor impatto ambientale e punire quelle meno “green”.

Nello specifico, per le vetture con emissioni inferiori a 60 g/Km di CO2 la soglia del fringe benefit da tassare per le percorrenze medie di 15 mila chilometri l’anno è scesa al 25%, mentre è rimasta ferma al 30% per le auto aziendali con emissioni di tra 60 e 160 g/Km. Per le vetture con valori di emissioni tra i 160 e i 190 g/km c’è stato un rialzo al 40%, mentre per quelle con emissioni maggiori di 190 g/km al 50%. 

Dal primo gennaio 2021 è stata ulteriormente aumentata la soglia per le vetture con emissioni di CO2 tra 160 e 190 g/Km e per quelle con emissioni oltre 190 g/Km. Per le prime si è passati dal 40% del 2020 al 50% del 2021, mentre per le seconde la soglia è stata portata dal 50% del 2020 al 60% del 2021.

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